Ristorante con una stella Michelin situato a Pavia nel cuore della certosa. Cucina del territorio rivisitata, ampia ed eccellente selezione di vini e location favolosa e d’altri tempi.
Il ristorante si trova nell’antico mulino della certosa di Pavia, l’ambiente è naturalmente raffinato, una grande sala con i tavoli disposti frontalmente all’enorme vetrata dove è possibile pranzare e cenare ammirando il giardino interno, nella grande tranquillità che pervade la location.
Il servizio è preciso, sobrio ed elegante seppur con qualche sbavatura nella presentazione dei piatti.
Il senso di sobrietà e savoir-faire si percepisce appena seduti a tavola,la mise en place e la location regalano una sensazione di piacevole altezzosità.
Viene servita l’amous bouche, semplice (probabilmente troppo), si potrebbe migliorare portandola al livello del restante pasto. D’altronde è una sorta di biglietto da visita del ristorante, stuzzichini appetibili anche se scontati nel gusto. Un ottimo bicchiere di bollicine in abbinamento prepara lo stomaco al pasto.
La prima vera portata è un tripudio di sapori, colori e profumi, bocconcini di trota e salmerino e leggera salsa speziata, elegantissimo e buonissimo.
Il primo è un risotto ai peperoni di Voghera e julienne di calamaro, nulla da eccepire, saporito e invitante, il contrasto di sapori è vincente e la cottura del riso perfetta.
Si prosegue con petto d’anatra cotto in forno agli agrumi e zenzero accompagnato da un contorno con soufflé di piselli e leggerissima salsa d’acciughe. Soufflè ben realizzato ma in eccessiva quantità, il contrasto con la salsa di acciughe è purtroppo insesistente. Pregevole la cottura dell’anatra, un piatto godereccio e visivamente splendido.
La conclusione è un tripudio di dolcezza, Lingotto alla mousse di nocciole avellane, biscotto al cioccolato e crema delicata al rhum insieme ad una mattonella di cioccolato. Il finale è sontuoso ed elegante come la Locanda Vecchia Pavia.
Non mancano caffè e piccola pasticceria della casa, buona ma che non raggiunge picchi di eccellenza.
Eccellente la selezione di vini in abbinamento ai piatti, impeccabile con ogni portata. Superbo il Cliviano Merlot 2014 servito con l’anatra.
Tenendo conto della stella Michelin ottenuta dal ristorante, il prezzo è assolutamente competitivo, menù degustazione da 60 e 75 euro, una proposta business lunch da 40 e un’ampia scelta alla carta.
In conclusione nulla da segnalare di negativo se non un piccolo appunto sull’amous bouche, migliorabile e poco creativa ma la Raffinetezza e lo stile classico sono i punti forte della Locanda Vecchia Pavia. La sensazione è di trovarsi in un’altra epoca a gustare un menù tradizionale ma in evoluzione , l’impiattamento è elegante in ogni portata ed ogni piatto è un successo di profumi e sapori.
Locanda Vecchia Pavia al Mulino